Scoperto e identificato nel 1947 da Michael Szwarc come uno dei prodotti di decomposizione termica del para-xilene a temperature superiori a 1000°C con rese tuttavia molto basse, il processo fu affinato nel 1965 da William F. Gorham che riuscì a depositare un film di parilene mediante decomposizione termica del paraciclofano a temperature superiori a 550 ° C e con vuoto inferiore a 1 Torr (0,00133322 Bar).

Parilene è il nome commerciale di una classe di composti denominati parciclofani (o paraciclofani), molecole aromatiche, nel nostro caso dimeri sostituiti o meno, legati da loro da un ponte 1,2-etandiile.

La presenza di anello aromatico di questa classe di composti conferisce loro una certa stabilità chimica oltre a presentare caratteristiche davvero uniche tra i rivestimenti polimerici elastici.

TECNICA DI DEPOSIZIONE

Il parilene viene depositato mediante tecnica CVD (Deposizione Chimica da Vapore) un metodo di sintesi che permette di ottenere su supporto solido un deposito a partire da un precursore molecolare, introdotto in forma gassosa e che si deposita sulla superficie del substrato formando un film polimerico.

Il processo avviene in tre fasi distinte:

  1. Vaporizzazione del dimero:

Il prodotto di partenza viene scaldato ad una temperatura sufficiente a far si che le molecole di paraciclofano passino dallo stato solido a quello gassoso.

  1. Pirolisi del dimero e formazione del monomero:

Il gas viene veicolato in una camera di pirolisi dove, grazie al calore, vengono scissi i legami chimici che formano il ponte 1,2-etandiile ottenendo il monomero.

  1. Deposizione e polimerizzazione:

Il monomero viene veicolato in una camera di deposizione dove, grazie alla bassa temperatura, passa dallo stato aeriforme a quello solido reagendo con altri monomeri per formare un film stabile.

Tra le caratteristiche più interessanti del processo ci sono sicuramente la possibilità di controllare la quantità di film formato nell’unità di tempo, l’assenza dei fenomeni di pinhole (parti non rivestite di forma più o meno circolare) e di step coverage (quando la superficie del pezzo non viene rivestita in modo uniforme).

UTILIZZI

Adatto per rivestire praticamente tutti i materiali, alcuni tipi di parilene presentano interessanti caratteristiche come, ad esempio, la biocampatibilità (il Parilene C è stato approvato dall’FDA), bassissima permeabilità a umidità e gas che gli conferisce un ottimo effetto barriera e di protezione verso fenomeni corrosivi e buone caratteristiche meccaniche oltre ad avere anche caratteristiche in grado di abbassare il coefficiente di attrito.

Un film di Parilene C depositato su materiale elastomerico ha dimostrato un’ottima resistenza chimica e di impermeabilità verso i composti utilizzati sia polari, che apolari.

 

INDUSTRIA

  • Elettronica
  • Automotive
  • Medicale
  • Alimentare
  • Industriale

O comunque in tutti quei settori dove viene richiesta una particolare resistenza chimica dove si rende necessario isolare chimicamente il pezzo dall’ambiente circostante.

Su richiesta è disponibile la nostra scheda tecnica del Parilene C.

Referenze:
Chimica e trattamenti delle superfici elastomeriche – Dispensa n°09/2018 – Vladimiro Guindani
https://it.wikipedia.org/wiki/Deposizione_chimica_da_vapore
https://blog.paryleneconformalcoating.com/how-fast-does-parylene-deposit
http://www.epoxytec.com/outgassing-101-coating-pinholing-prevention-methods/
https://www.plasonic.it/impianti-per-deposizione-parylene/tecnologia-parylene/
https://paratronix.com/coatingsvcs-process/
https://www.hpetch.se/en/parylene-coating/parylene-process.html